lunedì 5 ottobre 2015

La valutazione del rischio


Il documento di valutazione del rischio è sicuramente il più importante per un azienda sul piano della sicurezza. Il documento va predisposto dal datore di lavoro in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, con il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori e con il medico designato.

Le imprese a conduzione familiare e i liberi professionisti sono esonerati dall'obbligo di avere questo documento. Come impresa familiare si intende l'azienda alla quale collaborano senza rapporto di dipendenza solo il coniuge, parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo grado.

Durante la valutazione del rischio vengono descritti tutti i pericoli e i rischi dell'azienda e individuate le misure per limitarli:

  • Rumori;
  • Vibrazioni;
  • Rischio chimico;
  • Stress lavorativo;
  • Manipolazione manuale di carichi pesanti;
  • Rischio di incendio;
  • Rischio elettrico;
  • Rischi nell'uso di macchine e impianti.

Nelle aziende fino a 10 dipendenti la valutazione del rischio viene effettuata in base alla procedure standardizzate. Questo metodo può essere adottato anche dalle aziende fino a 50 dipendenti se queste non svolgono attività in presenza di sostanze chimiche, biologiche, esplosive, cancerogene o amianto.

Il documento di valutazione del rischio va aggiornato entro 30 giorni in occasione di modifiche del processo produttivo significative ai fini della salute e alla sicurezza dei lavoratori; a seguito di infortuni di un certo significato; quando ne è evidenziata la necessità dalla sorveglianza sanitaria.

In ogni caso, alcune valutazioni hanno delle scadenze ben precise:

  • La valutazione del rumore va svolta ogni 4 anni.
  • La valutazione delle vibrazioni va svolta ogni 4 anni.

Quando viene costituita una nuova impresa il documento di valutazione del rischio va redatto immediatamente, cioè entro 90 giorni dall'inizio dell'attività.